
UTILIZZARE L’ANALISI BIOMECCANICA E FUNZIONALE IN CONTRASTO ALLO STRESS
5 Luglio 2017
La questione dello stress negli sport d’elite è un’area che ha giustamente acquisito molta attenzione negli ultimi tempi. Le pressioni da affrontare la concorrenza, le aspettative elevate, le lesioni e tutte le sfide che accompagnano lo sport ai livelli più alti sono le sfide che un atleta deve affrontare quotidianamente.
Uno dei problemi legati allo stress è che lo stesso può influire negativamente sulla performance e per questo motivo è importante per gli allenatori e gli atleti monitorare determinati atteggiamenti e comportamenti. Naturalmente una certa parte di stress può essere buona, ne sno l’esempio atleti che sfruttano la tensione per caricarsi ma il problema è che quando quei livelli di stress eccedono, producono un effetto negativo sulle prestazioni.
Il monitoraggio della prestazione fisico e atletica, ci permette di comprendere l’incidenza dello stress, anche mentale, sui livelli prestazionali.
Un analisi del movimento e della biomeccanica dell’atleta, all’interno di una visione globale della persona è un modo certo di prevenire il superamento di una border line, altrimenti difficilmente percepibile.
Monitorare i dati raccolti durante le analisi funzionali e paragonarli ad altri che possiamo raccogliere, in modo oggettivo, Quindi, sapere quando un atleta è affetto da stress è estremamente importante per un allenatore. Scoprire se i livelli di stress degli atleti stanno diventando un onere può consentire al team di identificare la fonte e di intraprendere azioni per risolvere il problema. Ciò assicura che l’atleta sia nella migliore condizione possibile per allenarsi e sfruttare tutto il suo potenziale in gara.
Lo stress influisce veramente sulle prestazioni?
La risposta a questa domanda è un sì più definito e proprio come questo è accaduto è delineato dal dottor Joseph Mercola in 10 modi che lo stress può affrontare con i tuoi allenamenti che identifica i seguenti effetti dello stress.